sabato 13 giugno 2009

Ma il telegiornale non era una cosa seria?

Ricordo che una volta il telegiornale era un momento quasi sacro nella vita familiare, roba "da grandi", più importante di qualunque altra trasmissione, tutti zitti davanti al televisore ad ascoltare le notizie. Una cosa seria.
Ora passo anche un paio di giorni senza TG e non ne sento troppo la mancanza.

Non sono mai riuscita a reggere i TG4 di Emilio Fede e ho completamente abbandonato da anni anche Studio Aperto di Italia1: il regno del pettegolezzo, del sensazionalismo e delle banalità meteorologiche: "Turisti sorpresi dal freddo durante il ponte dell'8 dicembre". Ma va? Sorpresi in dicembre? Siamo nell'emisfero boreale, io mi sorprendo se fa freddo ad agosto...
E che dire dei servizi ad alto valore aggiunto di Silvia Vada, con interviste ai passanti su argomenti di scottante attualità:
- Gennaio: "Signora, cosa fa per proteggersi dal freddo?" (abiti pesanti, Silvia!)
- Luglio: "Cosa ne pensate del caldo di questo periodo?" (che è estate, Silvia!)
E stendiamo un velo pietoso sull'inqualificabile comportamento nei confronti dei terremotati dell'Abruzzo...
Ora bazzico tra Rai1, Rai2, Rai3, Canale5, La7 e TG24 di Sky e il criterio di scelta è dato più dall'orario che dai contenuti.

Mediaset è una TV commerciale, posso capire la scelta di programmi che facciano audience, incluso Studio Aperto, che ha sicuramente un suo pubblico affezionato, ansioso di conoscere le vicende piccanti dei VIP, e anche l'inserimento di ammiccanti bellezze seminude in ogni angolo dei palinsesti (anche per queste è evidente che più di qualcuno gradisce); mi è più difficile accettare le tonnellate di pubblicità e le schifezze trasmesse dalla Rai, a cui sono obbligata a pagare un canone mascherato da "tassa di possesso".

Oggi però il TG5 delle 13 ha superato se stesso, mandando in onda un lungo spot pubblicitario relativo ad un resort in Grecia mascherato da servizio sul turismo italiano: se la TV avesse ancora il potere di sorprendermi sarei allibita.
Ma dato che la mia fiducia nei mezzi di informazione si è affievolita già da molto tempo, mi limito ad un'alzata di spalle.

Ma il telegiornale non era una cosa seria?

2 commenti:

  1. Anche Umberto Eco su "L'espresso" di questa settimana ha scritto una suo opinione sullo stato della televisione italiana che ti invito a leggere al link qui sotto

    http://espresso.repubblica.it/dettaglio/navi-che-levano-le-poppe/2101625/18

    Nando

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  2. Appunto, una televisione in cui "basta aprire un programma qualsiasi e si vedono ovunque belle ragazze seminude".
    Ma come per tutti i prodotti, se c'è qualcuno che offre, significa che esiste qualcun altro che chiede. Evidentemente alla maggior parte degli spettatori va bene così.

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