venerdì 26 giugno 2009

Cuore di bimbo

La scorsa settimana c'è stato un episodio speciale, di quelli capaci di illuminare una giornata.

Sono stata a prendere il tè dalla signora Maria, la mia ex suocera, e ho trovato ad accogliermi sulla porta Luca, il nipotino di 9 anni. Era visibilmente emozionato, gli occhi brillavano di aspettativa, era chiaro che qualcosa di speciale bolliva in pentola. La nonna mi ha sussurrato all'orecchio che mi aspettava perchè aveva una sorpresa per me.

È andato a prendere qualcosa dal portapacchi della sua bicicletta e si è avvicinato con le mani dietro la schiena, nascondendo la sorpresa fino all'ultimo. Un sorrisone e mi ha presentato il suo regalo: "questo è per te, zia, l'ho fatto a scuola".


Eccola qui la sorpresa: un quaderno a quadretti rivestito con carta da pacchi e decorato con un gatto di cartone. Bellissimo. E soprattutto fatto con il cuore.
La nonna mi ha detto che un giorno è tornato da scuola con questo lavoretto, l'ha mostrato ai genitori e ha detto "questo è per la zia Mia". Nessuna imbeccata o suggerimento, ha deciso tutto da solo, probabilmente è stata un'associazione istintiva "gatto-zia Mia", sapendo quanto amo questi felini.
Sono rimasta incantata dal regalo in sè, realizzato con molta cura e davvero bello, ma soprattutto da questo pensiero spontaneo, dall'intuizione che avrei gradito questo oggetto a cui adesso voglio trovare un utilizzo speciale.
L'ho ringraziato, spero di essere riuscita ad esprimere tutta la gioia che mi ha donato il suo grande cuore di bimbo.

sabato 13 giugno 2009

Ma il telegiornale non era una cosa seria?

Ricordo che una volta il telegiornale era un momento quasi sacro nella vita familiare, roba "da grandi", più importante di qualunque altra trasmissione, tutti zitti davanti al televisore ad ascoltare le notizie. Una cosa seria.
Ora passo anche un paio di giorni senza TG e non ne sento troppo la mancanza.

Non sono mai riuscita a reggere i TG4 di Emilio Fede e ho completamente abbandonato da anni anche Studio Aperto di Italia1: il regno del pettegolezzo, del sensazionalismo e delle banalità meteorologiche: "Turisti sorpresi dal freddo durante il ponte dell'8 dicembre". Ma va? Sorpresi in dicembre? Siamo nell'emisfero boreale, io mi sorprendo se fa freddo ad agosto...
E che dire dei servizi ad alto valore aggiunto di Silvia Vada, con interviste ai passanti su argomenti di scottante attualità:
- Gennaio: "Signora, cosa fa per proteggersi dal freddo?" (abiti pesanti, Silvia!)
- Luglio: "Cosa ne pensate del caldo di questo periodo?" (che è estate, Silvia!)
E stendiamo un velo pietoso sull'inqualificabile comportamento nei confronti dei terremotati dell'Abruzzo...
Ora bazzico tra Rai1, Rai2, Rai3, Canale5, La7 e TG24 di Sky e il criterio di scelta è dato più dall'orario che dai contenuti.

Mediaset è una TV commerciale, posso capire la scelta di programmi che facciano audience, incluso Studio Aperto, che ha sicuramente un suo pubblico affezionato, ansioso di conoscere le vicende piccanti dei VIP, e anche l'inserimento di ammiccanti bellezze seminude in ogni angolo dei palinsesti (anche per queste è evidente che più di qualcuno gradisce); mi è più difficile accettare le tonnellate di pubblicità e le schifezze trasmesse dalla Rai, a cui sono obbligata a pagare un canone mascherato da "tassa di possesso".

Oggi però il TG5 delle 13 ha superato se stesso, mandando in onda un lungo spot pubblicitario relativo ad un resort in Grecia mascherato da servizio sul turismo italiano: se la TV avesse ancora il potere di sorprendermi sarei allibita.
Ma dato che la mia fiducia nei mezzi di informazione si è affievolita già da molto tempo, mi limito ad un'alzata di spalle.

Ma il telegiornale non era una cosa seria?

venerdì 12 giugno 2009

Animali urbani

Alcune osservazioni delle ultime settimane mi hanno fatto pensare che alcuni animali si siano adattati straordinariamente bene alla convivenza con le strutture e le tecnologie umane. Oppure che l'urbanizzazione ne abbia drasticamente alterato gli istinti.

Ieri ho rischiato di investire una ghiandaia in una strada interna di una zona industriale: era posata in mezzo alla strada e sembrava non avesse nessuna intenzione di spostarsi, ho dovuto fermare completamente la macchina prima che si decidesse a volare via.


Il giorno prima ero rimasta sorpresa da una cornacchia grigia ferma ai margini di una strada provinciale, totalmente indifferente alle auto che passavano meno di mezzo metro da lei.

Qualche settimana fa mi ero dovuta fermare attraversando un paesino perchè c'era un giovane gatto grigio in mezzo alla strada che faceva la posta a un paio di colombi, così intento a puntare le sue prede da non rendersi nemmeno conto del mio arrivo: si è deciso a spostarsi solo quando i colombi sono volati via e io ho dato un colpetto di clacson. Temo che non avrà vita lunga.

Pochi giorni prima, un passero che era posato sul guard-rail aveva improvvisamente deciso di attraversare la strada ad una quota di mezzo metro da terra proprio mentre arrivava la mia auto: ho sentito un "toc" in corrispondenza del faro anteriore destro, non andavo veloce, sì e no 50 all'ora, e non ho visto il cadavere sulla carreggiata, spero che sia sopravvissuto.


È sorprendente come questi animali non abbiano mostrato il timore che un'automobile dovrebbe incutere: mi sarei aspettata di vederli scappare, intimoriti da questo grosso e rumoroso oggetto che si avventava verso di loro, spinti dall'istinto ad allontanarsi dal pericolo. Invece niente, indifferenza quasi totale. Abitudine o alienazione?
Sicuramente molti animali si sono adattati ai contesti urbani e alle infrastrutture umane e mi pare che di recente questo fenomeno sia in crescita. Oppure sono io che adesso me ne accorgo di più?

Fin da bambina ho sempre amato osservare gli animali, domestici e non, ma forse guardavo nei posti sbagliati, perchè per anni gli unici che sono riuscita a vedere regolarmente sono stati passeri, merli e colombi, a volte un pettirosso o qualche gabbiano che decideva di farsi un giretto nell'entroterra, le rondini nella bella stagione (che avvenimento il primo avvistamento di primavera!), i pipistrelli che vivevano sugli ippocastani del viale e nelle sere d'estate sfrecciavano sopra le nostre teste (perchè allora dopo cena si giocava per strada), le pantegane nel fiumiciattolo davanti alla casa dei nonni e i gatti di casa che ne portavano orgogliosamente a casa i cadaveri. Cani, gatti e qualche animale da cortile nelle case vicine, le mucche nella stalla in qualche fattoria - avvenimento da raccontare nei temi o nei pensierini a scuola -oppure libere nei prati quando si andava a trovare gli zii in Toscana.
Ricordo viaggi in macchina con lo sguardo puntato fuori dal finestrino, nel tentativo di scorgere qualche nido tra i rami degli alberi e magari una gazza ladra o una coppia di cigni sul fiume oppure - evento straordinario! - un gregge di pecore.
Ho le foto di un incontro ravvicinato con un corvo durante una gita in montagna: avevo circa un anno e mezzo e la mamma mi ha raccontato che tutti rimasero stupiti dalla reciproca intesa che si era stabilita: io per nulla intimorita da questo grosso animale, e lui che si lasciava avvicinare, ma solo da me. Sono cresciuta con l'idea che i corvi vivessero solo in montagna, perchè qui non ne avevo mai visti.

Una ventina d'anni fa è iniziato il cambiamento... o forse io ho imparato a guardare meglio.

Nel fiumiciattolo vicino alla casa dei nonni si è insediata una fiorente colonia di anatre, nei campi sono comparsi fagiani, lepri e aironi bianchi e grigi , corvi e cornacchie sono ovunque.
Sono tornati anche i rapaci: molti gheppi (quelli che riescono a restare sospesi in volo stazionario battendo le ali mentre studiano il terreno a caccia di prede), ma anche le grandi poiane, che ormai si vedono facilmente anche ai lati dell'autostrada.
Ora quattro o cinque gazze si incontrano regolarmente sulla rete del mio giardino per chiacchierare (e si capisce da dove viene il termine "gazzarra"...), una coppia di ghiandaie ed alcune lepri vivono nei campi dietro alla casa e un paio di volte ho avvistato anche un picchio verde a caccia di insetti sul tronco di uno dei miei alberi.

Per me è sempre una gioia poter osservare gli animali nel loro ambiente, un avvistamento continua a regalarmi la stessa emozione di quando ero bambina, e penso che mantenere la capacità di lasciarsi incantare dalla natura sia una cosa buona.
Mi chiedo però se questo ripopolamento sia il frutto di un maggiore rispetto dell'uomo verso la natura, con il ripristino di condizioni più favorevoli alla fauna selvatica, oppure solo di una grande capacità di adattamento degli animali, che hanno imparato a convivere con le nostre strutture, con il rumore e con l'inquinamento.

Perchè un altro blog?

È passato più di un anno e mezzo da quando ho creato il mio primo blog.
Non sono sempre assidua nell'aggiornarlo, talvolta passano intere settimane senza nemmeno un post: e allora perchè partire con un nuovo progetto?
Forse proprio per scrivere di più.
Il mio primo blog parla di cancro, è il diario della mia lotta contro la malattia, e mi riesce difficile infilarci dentro qualcosa che non abbia attinenza con questo argomento.
Ma la mia vita non è fatta solo di cancro, i miei pensieri vanno anche altrove - per fortuna! - e a volte ci sono eventi, idee riflessioni che ho voglia di raccontare.
E ci provo qui.