Cara Mia, io la penso come te. Negare l’esistenza della morte, oppure considerarla come un evento remotissimo, anche quando non è così, può solo aggravare la situazione. Meglio, secondo me, ragionarci su e cercare la via d’uscita più accettabile. Ho seguito il fine vita di molte persone, quando ancora non esistevano gli hospice e i nostri pazienti venivano a morire in reparto. Loro mi hanno insegnato moltissimo e non li dimenticherò mai. Ho imparato anche come ridurre i sintomi, non solo il dolore, ma anche gli altri. Soprattutto ho faticosamente appreso come relazionarmi con i malati e i loro cari, perché una buona morte richiede anche una buona relazione con il nucleo famigliare. Ti auguro, ovviamente, che ti resti ancora un lungo periodo di vita in buone condizioni. Se così non fosse, vorrei esserti fisicamente vicina, ma il mio precario stato di salute non me lo consente. Un fortissimo abbraccio a tutti voi e tanto rispetto per te, che hai davvero molto da insegnarmi. Annalisa Neviani.
Solo il fatto che tu abbia parecchia fame la dice lunga sul tuo stato di salute, secondo me non è ancora tempo di parlare di morte. La fine è certa per tutti, è il come che un po' spaventa.
Cara Mia, io la penso come te.
RispondiEliminaNegare l’esistenza della morte, oppure considerarla come un evento remotissimo, anche quando non è così, può solo aggravare la situazione.
Meglio, secondo me, ragionarci su e cercare la via d’uscita più accettabile.
Ho seguito il fine vita di molte persone, quando ancora non esistevano gli hospice e i nostri pazienti venivano a morire in reparto.
Loro mi hanno insegnato moltissimo e non li dimenticherò mai.
Ho imparato anche come ridurre i sintomi, non solo il dolore, ma anche gli altri.
Soprattutto ho faticosamente appreso come relazionarmi con i malati e i loro cari, perché una buona morte richiede anche una buona relazione con il nucleo famigliare.
Ti auguro, ovviamente, che ti resti ancora un lungo periodo di vita in buone condizioni.
Se così non fosse, vorrei esserti fisicamente vicina, ma il mio precario stato di salute non me lo consente.
Un fortissimo abbraccio a tutti voi e tanto rispetto per te, che hai davvero molto da insegnarmi.
Annalisa Neviani.
Solo il fatto che tu abbia parecchia fame la dice lunga sul tuo stato di salute, secondo me non è ancora tempo di parlare di morte. La fine è certa per tutti, è il come che un po' spaventa.
RispondiEliminaGrazie Mia, riesci sempre a dare forza a chi ti legge.
RispondiEliminaUn abbraccio ❤
Gabriella